Frutta fresca vs frutta disidratata
La frutta disidratata può essere un’alternativa più pratica a quella fresca, ma quanta mangiarne? E quale scegliere?
Cosa si intende per frutta disidratata?
Per frutta disidratata si intende la frutta fresca essiccata e apporta carboidrati (anche zuccheri semplici) come la frutta fresca.
Diversa è invece quella secca intendendo quella a guscio ovvero noci, mandorle, nocciole, ecc.
La frutta a guscio apporta principalmente grassi.
La frutta disidratata, avendo perso l’acqua, riduce notevolmente il suo peso e volume. È questo il motivo per cui, in 100 g, il contenuto di carboidrati è ben più alto rispetto a quella fresca.
Rimane il fatto che la quantità di zuccheri di un’albicocca fresca è la stessa di quella di un’albicocca disidratata. Quindi, se come porzione di frutta mangiamo 3 albicocche fresche, sempre 3 dovremo mangiarne anche se essiccate.
Questo è l’errore che fanno in tanti, ovvero mangiarne molta di più solo perché, essendo meno voluminosa, non sazia. Attenzione: in questo caso il contenuto di zuccheri assunti inizia a diventare tanto.
Quanta mangiarne e quale scegliere?
La porzione media di frutta disidratata è di 30 g, ma leggete bene le etichette.
Spesso si trova frutta trattata con oli vegetali e aggiunte di zuccheri sotto forma di succhi concentrati o zucchero vero e proprio. Scegliete quella più al naturale possibile. Se dobbiamo sostituirla alla frutta fresca infatti, deve essere un alimento naturale e privo di additivi, altrimenti meglio quella fresca.
Online trovate diversi siti dove trovare prodotti di qualità: https://www.fruttaebacche.it/ oppure https://www.fruttasecca.it/ e se la comprate al supermercato, leggete l’etichetta, un prodotto di qualità ha solo la frutta.
Quando mangiarla?
La frutta disidratata può essere mangiata negli stessi momenti in cui si mangerebbe quella fresca e può essere uno snack pratico da mettere in borsa pronto all’uso. Mi raccomando di bere tanto per sfruttare le proprietà benefiche delle fibre che contiene.